Esposto contro l’avvocato Michele Gallucci.

da | Mag 17, 2020 | Avvocati Responsabilità Professionale | 6 commenti

L’avvocato e la prova dei social network
Usate i social in modo intelligente.
Raccomandazione per gli avvocati: se non sapete usare i social network, ASTENETEVI!
Una storia di ingiustizia e accanimento che sta subendo un cliente dal suo ex avvocato Michele Gallucci e l’uso improprio dei social nella professione forense.

Denunciare è un dovere di ogni cittadino

L’organizzazione per la tutela dei diritti SOS Difesa Legalità, il 3 aprile, ha presentato un esposto nei confronti dell’avvocato Michele Gallucci presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino nella speranza che l’Ordine indaghi e qualora ravvisi degli illeciti disciplinari, provveda a sanzionare l’avvocato per comportamenti molesti, sconvenienti e spadroneggianti perpetrati anche a mezzo social network nei confronti di un ex cliente.

Chi mi conosce anche poco, sa che odio i litigi e non sopporto presentare denunce a vanvera senza documenti reali, altrettanto le prevaricazioni da parte degli arroganti mi mandano in bestia.
Giusto quindi sottolineare che l’azione si è resa necessaria in quanto, in spregio al buon senso civile, al decoro della professione forense e vissuta, documentata come prepotenza ho ritenuto di procedere nel segnalare l’accaduto all’ente competente.

Cito un antico proverbio:

“se una persona inciampa, la colpa non è della pietra che ha provocato la caduta, ma di chi è passato prima e, pur essendo inciampato anch’egli, non l’ha tolta.”

Il fatto oggetto della denuncia

Il compito di un social manager è quello di monitorare le pagine che amministra.
Il 19 marzo, come al solito controllando la pagina Facebook di SOS Difesa Legalità, mi trovo dei nuovi commenti sotto due vecchi post da parte dell’avvocato Michele Gallucci che era un professionista convenzionato con la SDL Centrostudi.

Ho trovato commenti sotto un primo post Facebook SOS Difesa Legalità commenti di Michele Gallucci nr 1 relativamente all’articolo “SDL Centrostudi: maxi-esposto contro gli avvocati e i dirigenti dell’azienda.” scritto in gennaio u.s. e relativo all’esposto incardinato a livello nazionale da ADICONSUM Padova e Rovigo verso tutti gli avvocati convenzionati e collaboratori della SDL Centrostudi di Mazzano (BS). Il giorno dopo, l’avvocato si è attivato per la cancellazione degli stessi, ma è tardi, il giorno dopo è sempre troppo tardi per i social; cancellare i commenti è inutile, ovviamente li avevo salvati, così sono stati allegati all’esposto depositato al Consiglio dell’Ordine.

Altri commenti sono ancora pubblici e visibili nel secondo post Facebook SOS Difesa Legalità commenti di Michele Gallucci nr 2 relativo all’articolo “Tribunale di Trani condanna gli avvocati di SDL Centrostudi.” redatto nel settembre 2019, ed è su questo post che avviene ciò che nessun serio social manager vorrebbe veder apparire sulle proprie pagine.
Sì, perché va detto, ogni volta che nei commenti di una pagina social scoppia una “bagarre” tra utenti, i toni si accendono e per noi amministratori doppio lavoro di controllo e di richiamo nel cercare di riportare l’educazione in primo piano, cercando di evitare la censura, traduco: una grande rottura di scatole.

L’Avvocato Michele Gallucci inizia quindi a commentare l’articolo, prima cercando di indurre il dubbio negli utenti che la sottoscritta avesse dato informazioni errate in merito alla sentenza oggetto dell’articolo, successivamente intrattiene un “botta e risposta” con un altro utente ed è qui che si inizia a scadere, anzi direi si decade tra le rovine delle regole base del Codice Deontologico Forense che un avvocato dovrebbe essere chiamato ad osservare scrupolosamente.

L’avvocato Michele Gallucci dopo aver espresso la sua opinione discutibile in capo all’uso dei social network, cito: “…Signora Betti siamo su un social quindi ci si diverte e si gioca…per le questioni serie vi sono i Tribunali.”, nel perverso gioco di chi deve avere sempre l’ultima parola risponde all’utente che aveva commentato:
“M.G. tanta ma tanta fortuna” , risposta dell’avvocato “C.P. anche per la sua casa”, e ancora “C.P aspetto la sua causa per responsabilità professionale nei miei confronti…non mi faccia attendere troppo perché è dal 2017 che mi diffida…il sinistro è già aperto..”

Non potevo crederci! Non erano solo commenti dal tono sgradevole e sarcastico ma, hanno sollevato in me anche dei sospetti, quindi ho voluto cercare informazioni sull’utente C.P. per capire la provenienza di quell’astio.

SDL Centrostudi e l’avvocato convenzionato Michele Gallucci, la storia della battaglia giudiziaria scatenata contro un loro ex cliente.

Questa storia, se non rappresentasse dramma e tragicità di una vita privata e familiare totalmente stravolta, presenterebbe connotazioni che hanno del ridicolo e dell’inverosimile, nel rappresentare la totale inadeguatezza di tutte le figure professionali coinvolte. Un fallimento professionale che non ha precedenti.

Claudio è un cittadino, padre di famiglia di due bimbi piccoli, è marito e serio lavoratore; oggi anche uno di quelli che viene considerato eroe, visto che con i suoi mezzi di trasporto in tempi di pandemia non si è mai fermato ed è grazie anche al suo operato quotidiano che i cantieri importanti come il Ponte Morandi hanno potuto essere terminati nonostante il Coronavirus e la malattia COVID-19 che ha fatto migliaia di vittime.

Nel marzo del 2015 incappa nello sfortunato incontro con la SDL Centrostudi e fiducioso delle parole di un suo caro amico sulla serietà dell’azienda, affida alla società l’analisi di un conto corrente. Si grida subito all’usura, girano cifre appetitose e dalla perizia risulta che la banca gli deve restituire € 113.874,28 oltre interessi.

La SDL Centrostudi lo affida al suo avvocato convenzionato Michele Gallucci che, come da tipico protocollo “sdelliano” incardina subito una causa civile per il recupero del credito di Claudio presso il Tribunale di Roma. Sentenza n. 3087/2019 pubbl. il 11/02/2019
Non poteva immaginare che la firma di quel contratto con SDL fosse l’inizio della sua pena, la trasformazione della sua vita in anni di angherie e ansie continue per tutta la sua famiglia.
Si, perché i disgraziati eventi che si concatenano in questa storia sono di fatto ancora oggi fonte di assurde preoccupazioni continue.

Dietro vari solleciti del 2015 da parte dell’avvocato Michele Gallucci che esorta per iscritto Claudio ad agire contro la banca, cito una mail:

“In riferimento all’azione giudiziale, in considerazione dell’orientamento della giurisprudenza di legittimità che si sta manifestando in questo periodo, Ti consiglio vivamente di procedere, nel più breve tempo possibile, alla chiusura del conto corrente. Con la chiusura definitiva del conto corrente nonché del conto apertura di credito (mancato utilizzo del fido), possiamo richiedere, con un’azione di accertamento e conseguentemente di condanna l’importo oggetto della perizia (circa € 130.000,00 compreso di effetti anatocistici) oltre alla corresponsione degli importi addebitati a titolo di interessi passivi bancari per gli anni precedenti alla valutazione della perizia, in virtù della produzione documentale da parte dell’Unicredit del contratto originario di apertura di credito e di tutti gli estratti conto.”

rassicurato anche dalla copertura legale assicurativa ITAS stipulata da SDL per conto del beneficiario del contratto GOLD, si appresta a chiudere il conto corrente bancario oggetto di perizia ed invia all’avvocato convenzionato con SDL, Michele Gallucci, tutta la documentazione per procedere.

Silenzio fino ad ottobre 2016 dove l’avvocato Michele Gallucci informa SDL, ufficio “legalcare@sdlcentrostudi” e il loro cliente, Claudio, che una udienzaUdienza qojrowe weorn ownweèornwè w prevista per il 18 ottobre 2016 è stata rinviata il 10 gennaio 2017. Poco male, nulla di preoccupante!

Il caos scoppia a metà dicembre 2016 quando l’avvocato Michele Gallucci informa Claudio che già far data del 25 novembre, l’avvocato ha deciso di risolvere la convenzione professionale con SDL, quindi il 21 dicembre rimette il mandato a Claudio invitandolo ad andare a prendersi i documenti e inoltrandogli un bella richiesta di pagamento delle proprie competenze mai vista e mai nemmeno palesata e discussa prima di quel momento di irrigidimento dei rapporti tra SDL e il Gallucci.

In ossequio al contratto firmato e pagato alla SDL, Claudio tiene costantemente informato di quanto gli sta accadendo nei rapporti con Gallucci, il dott. Piero Calabrò allora presidente della SDL, ma nulla di fatto: nessuno dei soggetti pare dotato di buon senso, anzi ben presto si renderà conto di essere l’unico soggetto a pagare le spese di questa guerra interna tra SDL e avvocati convenzionati.

A questo punto ci sarebbe da chiedersi … e l’udienza del gennaio 2017? Che fine fa?
La risposta è molto semplice tutti i soggetti che si professano “professionisti” a anche “esperti” in materia bancaria se ne fregano e nessuno si presenta.

SDL, in attesa che il suo presidente, dott. Piero Calabrò, appiani i contrasti sorti con l’avvocato Michele Gallucci, affida Claudio all’avvocato Monica Pagano “legale di direzione” per la fase conclusionale della causa, che ovviamente si risolve con un nulla di fatto: i promessi € 113.874,28 oltre interessi, certificati, periziati e valutati dagli “espertoni” del diritto bancario si rivelano un sogno infranto. Anche qui la meta promessa non è stata raggiunta, ed è la stessa avvocato Monica Pagano a contestare l’operato del collega Michele Gallucci per responsabilità professionale in capo a questa causa.

Se questa storia finisse qui sarebbe una delle tante che abbiamo già sentito e resterebbe nel limite della decenza. Tuttavia, sappiamo bene trattandosi di “SDL World” che non c’è limite al peggio, c’è sempre spazio per degenerare ed è questo il caso di questa storia.

Claudio, dopo aver visto sfumare per sempre il suo sogno di vedersi accreditare € 113,000 circa sul suo conto corrente, viene anche attaccato da tutti, TUTTI, i professionisti che, smemorati, dimenticandosi le promesse di strabilianti recuperi economici, pretendono di essere pagati per servizi totalmente inutili, anzi a mio parere totalmente controproducenti per la persona stessa.

Il primo ad avanzare pretese è proprio l’avvocato Michele Gallucci, disattende le pattuizioni intercorse direttamente tra il medesimo e il presidente di SDL Centrostudi, l’ex magistrato dott. Piero Calabrò, uscite anche mediante comunicato stampa (ancora on-line) che qui riporto:

“OGGETTO: COMUNICATO CONGIUNTO SDL CENTROSTUDI E AVV. MICHELE GALLUCCI
Gentili Clienti,
siamo con la presente a significarVi che SDL Centrostudi S.p.A. e l’Avvocato Michele Gallucci hanno definitivamente chiarito le pregresse problematiche determinate da un difetto di comunicazione ormai risolto specificando…
1. SDL rinnova la piena fiducia nell’operato e nella professionalità dell’Avv. Gallucci che, da parte sua, conferma la professionalità, serietà nonché la piena fiducia nell’operato di SDL;
2. L’Avvocato Gallucci dichiara con il presente comunicato l’annullamento di tutte le pro forme che sono state inviate ai vari clienti non conformi alla convenzione stipulata con SDL;
5. Nei confronti di quei clienti che hanno revocato nonché per i quali lo stesso Avv. Gallucci ha presentato rinuncia al mandato difensivo, il predetto professionista non avrà nulla a pretendere per le attività professionali svolte e la società SDL provvederà ad assegnare nel minor tempo possibile altro legale convenzionato senza alcun ulteriore onere rispetto a quelli contrattualmente previsti.”

bene, tutto chiaro e sistemato, e invece no! L’avvocato Michele Gallucci disattendendo quanto da lui stesso concordato incardina contro Claudio una causa civile presso il Tribunale di Roma per l’importo della parcella da lui pretesa, importo richiesto € 10.668,76.

Richiede via mail il pagamento dei compensi anche un altro avvocato, l’avvocato Monica Pagano per € 12.291,20, subentrata su richiesta di SDL a Gallucci solo in fase conclusionale della causa e che lei stessa è stata la prima a contestare la responsabilità professionale dell’operato del suo collega, la quale poi rinuncia e annulla la proforma.

Agisce in giudizio invece anche SDL Centrostudi, mediante Decreto Ingiuntivo, chiedendo pure la provvisoria esecuzione, con la pretesa economica di un importo pari a € € 12.153,00 – cito:

“…importo corrispondente al saldo del 25% del vantaggio economico – minor debito di Euro 39.846,15, ottenuto dalla cliente in seguito alla conclusione della vertenza con Unicredit S.p.a., definita con la Sentenza n. 3087/2019 emessa dal Tribunale di Roma in data 6.2.2019 e pubblicata in data 11.2.2019”

MINOR DEBITO???? Ma, Claudio non era a credito della banca di € 113.874,28 oltre interessi????

La storia raccontata fino a qui ha già raggiunto un livello elevato di assurdità, ciò nonostante si può ancora peggiorare e così sarà.

Il motivo dell’esposto presentato da SOS Difesa Legalità nei confronti dell’avvocato Michele Gallucci

I social network non sono un gioco, non si usano per ridere e non ci si scherza, solo un idiota può pensare che visti i miliardi di € spesi da milioni di aziende in advertising (pubblicità per noi mortali) sui social costituiscono un luogo dove ti arroghi di prendere letteralmente per i fondelli un altro utente, vessarlo o schernirlo.
Bando agli scherzi i social network sono costantemente controllati dalle forze della Polizia di Stato per reati seri, quali lo stalking, il bullismo, reati come il Phishing, etc. potrei andare avanti ore sulla descrizione di ciò che avviane anche nei social network, e non serve essere solo adolescenti per cadere in un episodio di bullismo.

I social sono fonte (ancora non accertata) ma in fase di approfonditi studi scientifici in materia di suicidi relativi anche alle truffe sentimentali, truffe di investimenti, … e c’è qualcuno che li usa per ridere e per scherzare, mah!

I commenti dell’avvocato Michele Gallucci li ho trovati eccessivi in ordine al decoro deontologico che dovrebbe tenere un serio professionista forense.

Rispondere via social ad un utente augurandogli “tanta fortuna per la sua casa” quando è lo stesso professionista ad aver pignorato il bene per la sua parcella dopo aver concordato con SDL che avrebbe ritirato le notule e non avrebbe preteso più nulla, ed anzi non ha pignorato solo la casa bensì conti correnti e i mezzi di lavoro, oppure esortarlo pubblicamente ad attivarsi per muovergli “la sua causa per responsabilità professionale nei miei confronti…non mi faccia attendere troppo perché è dal 2017 che mi diffida…il sinistro è già aperto..”, io li ho trovati non solo di cattivo gusto ma anche un gesto di bullismo, in forza anche del fatto che un avvocato ha un accesso alla giustizia molto più veloce rispetto ad un normale cittadino, e il normale cittadino deve pagare un altro avvocato per veder fatta giustizia, che non è cosa di poco conto.

Ed è qui che questa storia manifesta un gioco perfido di rivalsa dinnanzi ad un soggetto infinitamente più debole rispetto ad un professionista avvocato, è questa la parte che mi indigna di più e spero faccia vergognare la vera categoria professionale degli avvocati.

Un caso di stalking giudiziario? Ce ne sono stati altri in passato, vedremo con il tempo se anche questo rientrerà in quei casi e da qui obbligo ripercorrere altre tappe di questa vergognosa vicenda.

Claudio, dell’importo richiesto di € 10.668,76, da parte dell’avvocato Michele Gallucci ha già corrisposto € 1.831,80 nell’aprile 2015 così come a suo tempo aveva pagato la perizia redatta da SDL Centrostudi, ha poi versato un ulteriore acconto di € 3.000,00 in giugno 2019 dopo aver cercato un componimento bonario attraverso il suo avvocato, dopo ordinanza ottenuta in data 14/5/2019 da avvocato Gallucci su Tribunale di Roma

Tanto per chiarire e sottolineare:

  • Gallucci ottiene un’ordinanza il 14/5/2019;
  • notifica il 27/5/2019 il precetto a Claudio, giusto il tempo per far apporre dalla cancelleria la formula esecutiva sull’ordinanza;
  • Claudio emette un bonifico di € 3.000 a favore dell’avvocato Michele Gallucci;
  • nonostante il bonifico, Gallucci agisce subito, sulla base del precetto del 27/5/2019 con pignoramento dei conti correnti e degli automezzi, questi pignoramenti non vanno a buon fine ma l’avvocato Michele Gallucci non li svincola. Le banche le ha svincolate solo a febbraio 2020, dopo quindi ben 7 mesi dalla notifica del pignoramento, quindi si sottolinea che le banche senza ordine del giudice o senza comunicazione del creditore che ha notificato l’atto di pignoramento sono obbligate a tenere il conto bloccato, bel danno;
  • il pignoramento mobiliare (sui mezzi) è ancora attivo perché a Claudio non è stato comunicato alcuno svincolo;
  • il 16/8/2019 (quindi in pieno periodo di ferragosto), l’avvocato Gallucci notifica a Claudio un altro precetto e dopo esattamente i 10 gg canonici indicati sull’atto (che generalmente nessuno rispetta così fiscalmente) il 27/8/2019 notifica il pignoramento della casa;

praticamente in appena tre mesi dall’emissione dell’ordinanza (metà maggio- metà agosto), l’avvocato Gallucci ha notificato due pignoramenti presso terzi (sulla banca del conto aziendale e sulla banca del conto personale) un pignoramento mobiliare sugli automezzi e un pignoramento immobiliare sull’abitazione dove Claudio vive con la sua famiglia.

Con tutti gli atti concomitanti già ricevuti da parte dell’avvocato Gallucci, Claudio ragionevolmente va in confusione e pensa si tratti sempre degli stessi procedimenti già notificati, e sul quale si è attivi sempre in una composizione bonaria ma senza grossi risultati.
Claudio scopre a gennaio 2020 che gli è stata pignorata la casa perché riceve la telefonata del perito nominato dal Tribunale che deve prendere appuntamento per fare la valutazione dell’immobile.
A quel punto vorrebbe anche cercare di liberare l’immobile ma non si può muovere perché i conti sono bloccati e quindi, non avendo la liquidità, chiede aiuto al padre.

Quindi gli comunicano che la casa è pignorata per una parcella che a conti fatti oggi dagli importi sopra esposti se partiamo dai € 10.668 togliamo i € 3.000,00 e i € 1.831,00 oggi abbiamo un totale rimanente di € 5.840 circa … ora, la mia domanda è: “questo comportamento, secondo voi lettori, è o non è un abuso?”

Non è forse un abuso vedersi promettere ingenti ricavi provenienti dalla causa contro la banca per circa € 130.000,00 e trovarsi oggi per circa € 5.900 con i mezzi aziendali, i conti correnti e la casa dove vivono i tuoi figli pignorati?

Ma vi è di più … con l’avvocato Michele Gallucci non si riesce a trovare un canale di comunicazione educato ed equilibrato e lo dimostra il fatto che, tolti gli acconti ricevuti “parrebbe creditore“ ancora di una somma pari a € 5900, in realtà la sua richiesta con conseguente pignoramento prima diventa € 9.000 circa, poi si trasforma in una richiesta di € 11.000 che diventa poi € 13.000 – leggo in una mail che gli è stato offerto importo pari a € 13.000 dopo che i genitori di Claudio sono riusciti ad avere un finanziamento, ma a quel punto l’avvocato Michele Gallucci ne ha richiesti € 18.000, … ora in periodo di sospensione dei Tribunali dato che le udienze per i pignoramenti immobiliari sono state rinviate a Ottobre, ha promosso un’altra azione esecutiva per € 11.000

Pare che per le cifre relative ai suoi compensi, l’avvocato Michele Gallucci tiri i numeri a caso prendendoli dalla lotteria, sulla ruota di Torino.

Guarda caso, pare strano, mai le cifre richieste per i suoi “presunti” compensi non sono mai stati parametrati ai reali valori di causa, ossia non i € 130,000 promessi e mai arrivati ma al massimo alla cifra corrispondente rilevata dalla perizia del CTU del Giudice di Roma corrispondente a € 39.846,15, e come lui non lo ha fatto nessun avvocato della SDL Centrostudi, nemmeno l’umiltà di mettere in discussione le cifre delle perizie. 

Certo sarebbe sconveniente decretare che ci troviamo davanti a degli esperti in “guadagni facili” e senza sforzi abusando anche degli strumenti giudiziali!

Non allego nulla a questo articolo, perché ho deciso in questo momento, con i crampi allo stomaco dopo aver finito di raccontare questa spregevole vicenda che questo oggi non è un “articolo” e non è nemmeno un “post “, rinnego tutti i termini tecnici del web, perché questa è una mia nuova forma di protesta

Con questo scritto protesto formalmente contro questi comportamenti e invito tutti gli enti competenti a vigilare e tutelare sulle ingiustizie, sugli abusi, nella speranza che tra i magistrati e dai consigli dell’ordine arrivino segnali di fermezza.

I documenti ovviamente sono a completa disposizione degli enti competenti.

6 Commenti

  1. Avv

    Gentile Signora Betti sarebbe possibile avere un diritto di replica?

    Rispondi
    • Deborah Betti

      Gentile avvocato, assolutamente si, tutti hanno il diritto di replica.
      Dott Deborah Betti

      Rispondi
  2. Avv Gallucci

    Visto che mi è stato fornito diritto di replica, volevo rappresentarle che per i fatti così come esposti da lei, il sottoscritto non ha ricevuto alcun tipo di conseguenze; mi spiego meglio. I procedimenti disciplinari plurimi azionati dall’ex cliente nei miei confronti sono stati archiviati con valutazioni nel merito riguardo all’infondatezza delle contestazioni e degli addebiti mossi che non hanno assolutamente rilevanza disciplinare. Fortunatamente siamo ancora in un paese libero dove è possibile esercitare il diritto di agire giudizialmente nelle sedi più opportune ai sensi dell’art. 24 della Costituzione. Diritto che è stato riconosciuto anche al mio ex cliente che ha avuto la possibilità di difendersi sostenendo nel merito le sue contestazioni alle pretese economiche. Purtroppo per l’ex cliente ben tre Giudici di Roma hanno accolto la mia richiesta di liquidazione compensi professionali. l’ordinanza così ottenuta non è stata nei termini impugnata dinanzi alla Corte di Cassazione come garantito a tutti i clienti soccombenti a fronte delle pretese economiche avanzate dai loro ex legali. A questo punto mi sorge una domanda: vi è negligenza oppure persecuzione dell’ordinamento giuridico nei confronti dell’ex cliente. Ritengo più banalmente che si tratti di negligenza e ciò ha fatto acquisire all’ordinanza l’autorità di cosa giudicata con tutte le conseguenze che da ciò possono derivare.
    Se ci fosse stato un abuso di mezzi espropriativi da parte del creditore il nostro codice di rito prevede uno strumento a tutela del debitore, ma anche in questo caso nessun provvedimento di restrizione è stato richiesto né tantomeno adottato dal Giudice competente…forse prima di narrare queste storie dovrebbe leggersi attentamente le carte processuali, studiare la procedura civile e solo dopo aver compreso tutte le fasi dell’esecuzione di un provvedimento avente titolo esecutivo scrivere dapprima un articolo in questa rivista – al fine di rispettare il dovere di cronaca – e poi presentare a ragione veduta oppure consigliare gli ex clienti al deposito di esposti/segnalazioni al competente Consiglio Distrettuale di Disciplina onde evitare un inutile attività da parte di questi organi.

    Rispondi
  3. Avv Gallucci

    Signora Betti il suo esposto si è chiuso con un richiamo verbale e non già ammonizione. il richiamo verbale non è una sanzione disciplinare. Quanto all’esposto presentato dal mio ex cliente così come da altri questi si sono conclusi con un archiviazione. Quanto alla condanna nei miei confronti statuita dal Dott. Canali Trib. Brescia presto sarà mia cura inviarle la sentenza di appello.
    Sulla causa per responsabilità professionale nel momento in cui ci sarà la sentenza si potrà parlare. La saluto con affetto.

    Rispondi
    • Deborah Betti

      Il commento qualifica la persona e il professionista senza dover aggiungere altro.
      Ciò nonostante, considerato che con le sue parole non si lascia scappare l’occasione di essere arrogantemente offensivo nei miei confronti mi sento in diritto di replicare e in dovere di difendere i fatti supportati da documenti reali e non da chiacchere, diversamente da lei.
      1) Se fosse un professionista preparato e qualificato sarebbe edotto del fatto che il Diritto di Replica non serve chiederlo è sancito da una legge del 1948, ma non le dirò qual è così magari va ad approfondire;
      2) totalmente falsa la sua affermazione “I procedimenti disciplinari plurimi azionati dall’ex cliente nei miei confronti sono stati archiviati” in quanto:
      a) il suo ex cliente non ha mai azionato plurimi procedimenti disciplinari verso di lei bensì ne ha azionato uno solo, e non si è concluso con archiviazione come lei artatamente scrive, bensì le è stata conferita un’ammonizione da parte del Consiglio di Disciplina, carta alla mano nella mia disponibilità.
      Sarà felice il Consiglio di Disciplina nell’apprendere che per lei le ammonizioni eguagliano l’impunità!
      b) Il suo ex cliente le ha presentato esposto all’ordine così come altri suoi clienti, tutti procacciati dalla società SDL Centrostudi – che lei non cita – fondata da Serafino di Loreto, portata in Tribunale dalla sottoscritta per truffa e che oggi ha definitivamente chiuso i battenti ed è sparita dal web.
      Lei, in qualità di avvocato, aveva firmato una convenzione con questa azienda e in accordo con la medesima ha azionato giudizi civili contro le banche fornendo ai malcapitati clienti che le sono stati affidati “messaggi ingannevoli” – cit. AGCMAutorità Garante della Concorrenza e del Mercato L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è una Autorità amministrativa indipendente che svolge la sua attività e prende decisioni in piena autonomia rispetto al potere esecutivo. È stata istituita con la legge n. 287 del 10 ottobre 1990, recante "Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”.

      L’Autorità è organo collegiale e le sue decisioni vengono assunte a maggioranza. Il Presidente e i componenti dell’Autorità sono nominati dai Presidenti di Camera e Senato e durano in carica 7 anni, non rinnovabili. – sulla veridicità delle perizie; infatti, ha incardinato le cause senza colpo ferire, sia sulla certezza di vittoria, sia sulla parcella a bassissimo costo proprio per indurre il consumatore a cadere nella rete salvo poi a fine causa – ovviamente persa – sottoporgli la gran sorpresa di compensi mai pattuiti.
      Eppure, all’epoca dei fatti, non solo la sottoscritta (vittima di questo sistema che sottoscrivo) aveva pubblicamente dichiarato l’inattendibilità delle perizie, lo avevano fatto anche moltissimi Giudici, tra i quali il Tribunale di Torino – veda Sentenza del Dott. Astuni – e lo aveva fatto ente competente AGCM con una pesante multa, tutto ciò che a lei è convenuto evidentemente ignorare e infatti:
      c) ignorando qualsiasi segnale e soprattutto tacendo il tutto ai malcapitati assistiti forniti dalla SDL, lei ha portato consapevolmente i giudizi a conclusione – escluso un assistito che ha abbandonato senza spiegazione sotto Natale e con udienzaUdienza qojrowe weorn ownweèornwè w i primi di gennaio.
      Tutti sono risultati soccombenti nei confronti delle banche, TUTTI direi in maniera seriale, e poi che è successo? … Che invece di chiedere i compensi alla società SDL, ha preferito citare in giudizio i clienti, richiedendo parcelle mai palesate e mai concordate.
      Come il detto “pesce grande mangia pesce piccolo” ha preferito affondare i suoi clienti piuttosto che rivalersi sulla grossa azienda formata da avvocati come lei e capitanata da Serafino di Loreto.
      d) Sul punto preciso che gli altri clienti le hanno presentato esposto, salvo poi chiedere il ritiro su sua richiesta per intervenuto accordo avanti ai Giudici.
      Non confonda la paura degli utenti avanti al fatto che lei è anche solo moralmente assolto dalle sue colpe nella vicenda SDL. Non lo è!
      Ma andiamo avanti.
      3) Nel caso specifico di questo suo ex cliente lei ha abusato di tutti gli strumenti per il recupero del credito, incardinando uno stillicidio di azioni esecutive tutte promosse contemporaneamente, per il recupero dei compensi mai palesati e mai pattuiti, nemmeno la peggior banca lo ha mai fatto, e che se esposti per tempo al cliente avrebbero manifestato l’anti-economicità di tutta l’operazione architettata da SDL ed evidentemente avvallata da tutti gli avvocati convenzionati.
      Lei ha pignorato mezzi, conti, ha pignorato magazzino, pignorato la casa, la prima casa … fattuale non chiacchere.
      Ma che effetto fa passare da paladino dei consumatori contro le vessazioni bancarie alla parte del peggior esattore di sé stesso?
      4) In ultimo, a conferma dei fatti da me descritti, corre l’obbligo di citare il Giudice Dott Gianluigi Canali del Tribunale di Brescia RG n. 17159/2018 Accoglimento totale del 25/03/2019 ove testuale cito: “condanna la parte resistente avv. Michele Gallucci al pagamento in favore della società ricorrente SDL Centrostudi SpA della somma di € 100.000,00, oltre interessi legali dalla data della domanda al saldo”
      Somma richiesta dalla SDL in violazione dell’obbligo contrattualmente assunto dall’avvocato Michele Gallucci, in virtù della clausola contenuta nell’art. 3 lett. c) della convenzione del 19.11.2014 (“l’avvocato non potrà pretendere dall’assistito, cui egli viene segnalato, somme maggiori e/o emolumenti diversi da quanto stabilito, salve le spese di notifica e del contributo unificato”), condannando per l’effetto l’avv. Gallucci alla penale ex art. 3 lett. m) della medesima convenzione, pari a € 15.000 per ciascuna delle pratiche avviate e non concluse dall’avvocato, oltre interessi dalla data della domanda al saldo.
      Il che convalida non solo la mia autorevolezza sulle carte processuali relative al caso oggetto del post ma ne dipana chiaramente l’origine e la prosecuzione.
      Lascio cadere nel vuoto la citazione sulla mia presunta preparazione relativa alla procedura civile in quanto è citata da Lei totalmente a casaccio in modo del tutto generico unicamente a titolo provocatorio, ma non avendo io alcuna stima di persone come lei la cosa mi lascia del tutto indifferente e come da apertura di questo commento “qualifica la persona e il professionista senza dover aggiungere altro.”
      Lei artatamente non scrive anche che ancora oggi lei si trova citato in giudizio proprio da questo cliente per responsabilità professionale sui fatti sopra descritti, il che mi perdonerà, a mio personale giudizio, indipendentemente dalle decisioni del Tribunale in merito (daremo spazio anche a questo in tutti i casi), per un professionista avvocato non è certo un bel biglietto da visita
      Sul caso SDL mi permetta di chiudere con una citazione:
      “Il tempo mette ognuno al proprio posto. Ogni re sul suo trono… E ogni pagliaccio nel suo circo.”

      Rispondi
    • Deborah Betti

      Gentile Avv Gallucci, ora che abbiamo ripristinato la reale linea degli eventi che collegano lei alla società SDL Centrostudi posso esprimere liberamente la mia personale opinione sulla questione, magari con una citazione del grande Dott. Calamandrei “Gli avvocati non sono né giocolieri da circo, né conferenzieri da salotto: la giustizia è una cosa seria.”
      La questione nazionale SDL/Avvocati ha inferto un duro colpo alla avvocatura sana/seria/professionale e quel che lei scrive lo conferma, anche questo atteggiamento scritto di trattare comunque un procedimento disciplinare subito da più di un suo assistito con cotanta superficialità è drammaticamente avvilente per “la giustizia è una cosa seria”
      Personalmente mi ritengo fortunata, mai e poi mai affiderò a uno di voi avvocati collaboratori o ex-collaboratori della SDL un mio problema.
      Esattamente come accade nelle altre professioni per esempio tra medici eccellenti e medici mediocri, io mai andrei da un medico mediocre ad affidare la mia salute.
      Allora se possiamo giudicare i medici, gli ingegneri quando cadono i ponti, i geometri, in nome della democrazia e della parcondicio possiamo/dobbiamo giudicare anche l’operato e il comportamento degli gli avvocati.
      Attendo sentenza Corte di Appello tra lei e la SDL (che anche questa mi permetta è di uno squallore che non so nemmeno descrivere) che pubblicherò volentieri e sono curiosa anche di vedere come agiranno i Giudici in tema di responsabilità professionale.
      Distinti saluti

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