Rapporto cliente-avvocato: manuale di sopravvivenza in 10 regole

da | Dic 27, 2024 | Guide Utili, IN EVIDENZA | 0 commenti

“Gli avvocati non sono né giocolieri da circo né conferenzieri da salotto: la Giustizia è una cosa seria.”

Una famosa frase dell’avvocato Piero Calamandrei, anche politico e giurista italiano che ci ricorda la serietà e la complessità del ruolo dell’avvocato.

Si, perchè quando ci rivolgiamo a un avvocato lo facciamo con la speranza di risolvere un problema complesso e delicato sia emotivamente che legalmente.
Tuttavia, per ottenere risultati concreti e costruttivi, è essenziale che anche il cliente faccia la sua parte.

Chi ha detto che gli avvocati non sanno fare i giochi di prestigio?
Beh, l’avvocato Calamandrei di sicuro non scherzava quando diceva che la giustizia non è uno spettacolo da circo.

Non basta scegliere il miglior professionista sulla piazza (anche se sarebbe un buon inizio): un rapporto sano ed efficace tra avvocato e cliente richiede rispetto reciproco, comunicazione chiara e una buona dose di pragmatismo.

In parole povere: se l’avvocato è il pilota, il cliente deve almeno leggere la mappa e non mettere il GPS in aramaico antico.

Ecco perché abbiamo stilato un decalogo con 10 regole fondamentali che ogni cliente dovrebbe seguire per garantire una collaborazione produttiva e rispettosa con il proprio avvocato.
Perché, ricordiamolo, la Giustizia non è solo una questione di diritti, è fatta anche di doveri.

LE REGOLE

REGOLA N. 1: Giura di dire la verità, nient’altro che la verità

Un consiglio prezioso nel tuo interesse:
“giura di dire la verità, nient’altro che la verità”.

Se vuoi mantenere un rapporto fiduciario con il tuo avvocato non serve raccontare la versione “decorata” dei fatti che ti pare più utile.

“la verità viene sempre a galla”.

Omettere elementi importanti e/o modificare l’oggettività dei fatti, da il vantaggio all’avversario che lo userà per colpirti.

Oppure ancor peggio: qualche tua dichiarazione finirà, causalmente, tra le prove di controparte proprio quando è il Giudice ad eseminarle, mettendo il tuo avvocato spalle al muro.
E tu? Beh ti riveleresti come poco credibile Mossa furba secondo te? Nah.

REGOLA N. 2: la Giustizia non è preveggenza bensì una istituzione complessa ed imprevedibile

La storia del Giudice che mangia i testimoni è una leggenda.

In ogni caso, come diceva uno dei grandi filosofi della storia, “il divino è ciò in cui gli opposti coesistono, …” (cit. Tiaiziano Terzani), tutto è il contrario di tutto, nessuna frase descrive meglio il mondo della giustizia: complesso e imprevedibile.

Il tuo avvocato, è un professionista, non un veggente, quindi inutile chiedere cosa deciderà il Giudice alla luce delle prossime 4/6 udienze nell’arco di anni X,  con tutte le eccezioni possibili che parte avversaria potrà sollevare che rendono il panorama delle contro risposte possibili, … infinito.

REGOLA N. 3: è li per salvarti il sedere, non per ascoltare le tue barzellette!

Il tuo avvocato, non Batman, anche se la toga potrebbe trarti in inganno, la realtà è un po’ meno hollywoodiana.

Le mie armi sono la conoscenza della legge e l’intelligenza.
Si deve creare un rapporto fiduciario tra avvocato e cliente, basato sulla trasparenza: tu mi paghi e io ti offro la mia esperienza per risolvere il pasticcio in cui ti sei cacciato o superare il momento difficile che stai attraversando.
Non sono qui per le lacrime o per ascoltare le bugie da Premio Oscar.
La verità, nuda e cruda, è l’unica arma che abbiamo per vincere questa battaglia legale insieme. Quindi ricorda che la verità, anche se scomoda, è il tuo asso nella manica.
Potrebbe essere proprio quella a ribaltare le sorti della tua storia e magari a regalarti un lieto fine.

REGOLA N. 4: “Calma e sangue freddo!” La giustizia ha i suoi tempi … e il tuo avvocato anche!

Capisco che la tua storia ti faccia sentire come il protagonista della serie “legal drama” di Netflix, “Suits”, ma per favore tieni i piedi ben piantati a terra.
Se hai deciso di dare fiducia ad un avvocato autorevole, stimato e con una buona dose di esperienza sul campo, certamente e con tutta probabilità, non sei il suo unico cliente che richiede cure e attenzioni.
La tua causa è importante, e verrà trattata come tale; tuttavia, ma non è l’unica ad occupare l’agenda dello studio!
Le tue priorità verranno gestite con quelle degli altri clienti di pari grado, a meno che tu non abbia la possibilità economica di mettere l’avvocato e il suo staff in modalità assunzione a tempo indeterminato.
Aspettando il verdetto … con un pizzico di realismo economico!

REGOLA N. 5: SOS cellulare avvocato, chiama SOLO per vere emergenze!

Se il tuo avvocato ti ha fornito il suo cellulare per le urgenze, non usarlo come fosse la linea diretta per l’ennesimo sfogo ansiogeno o per confermare, per l’ennesima volta, l’appuntamento fissato il mese prossimo.

In caso di dubbi, ecco alcuni esempi di vere urgenze:

● hai appena scoperto di essere l’erede legittimo di un castello in Scozia? SOS Cellulare avvocato, chiama subito!
● la polizia ti ha scambiato per un sosia di Al Capone e ti ha ammanettato? SOS Cellulare avvocato, chiama subito!
● Il tuo gatto ha inghiottito la tua preziosa collezione di figurine vintage? Non perdere tempo. SOS Cellulare avvocato, chiama subito!

Per tutto il resto, ci sono le e-mail, i piccioni viaggiatori e le lettere di carta che, tra l’altro, fanno tanto “vintage”.

Ricorda: il numero di cellulare del tuo avvocato è prezioso, usalo con saggezza! Non abusarne e la giustizia avrà il suo corso… parlo sempre con un pizzico di ironia e di buon senso!

REGOLA N. 6: Hai assunto un avvocato, per i miracoli c’è sempre Dio.

Hai chiamato un avvocato perché hai un problema legale da risolvere, la materia è il Diritto, sia esso civile, penale, tributario, amministrativo, perché no, anche bizantino…
L’ambito di intervento del tuo avvocato, quindi, è quello del Diritto, per tutto il resto ci sono gli investigatori privati, i consulenti tecnici, gli psicoterapeutici e,a mali estremi, per le assoluzioni c’è il parroco del paese.

Inutile chiedere al tuo avvocato di intervenire su questioni che esulano dalla sua materia di competenza. Credici, malgrado alcuni soffrano di protagonismo, la realtà è che non sono onniscienti. Per fare un esempio diretto sarebbe come chiedere al chirurgo cardiologo di aggiustare un tubo in casa e all’idraulico di operarti per un infarto al miocardio.
Non funziona: rischieresti l’infarto e anche la casa completamente allagata.

REGOLA N. 7:  maratona di Forum e ti senti Perry Mason? Uhm … lascia fare

Una maratona di episodi di Forum e una serata passata su Google a cercare sentenze non bastano a renderti il campione della toga.

Gli avvocati veri non lavorano con il copia ed incolla; quelli seri sono più delle prime edizioni!

Decenni di tomi di legge letti e studiati (a volte usati come fermaporta), la vita passata nei Tribunali, esperienze in aula che si accumulano come le candeline sulle torte di compleanno, sono i veri attrezzi del mestiere.

Ogni caso legale è singolo, unico più di un vinile raro in un mercatino dell’usato.

Affidati ad un avvocato sulla base di un rapporto di fiducia, i legali seri sono più dei maestri artigiani della giurisprudenza e poi… lascia che faccia il suo lavoro.

Solo così potrà dedicarsi a darti il miglior risultato possibile.

REGOLA N. 8: l’avvocato non è il terapista. L’ansia da aggiornamenti la gestisce il terapista

Se l’avvocato ha già dato la notizia che la prossima udienzaUdienza qojrowe weorn ownweèornwè w è slittata all’anno prossimo — cortesia dell’efficace Ministero della Giustizia — è inutile chiamare tutti i giorni lo studio. 

Ok, l’attesa può essere più snervante di un finale di stagione in sospeso, ma se per caso si scatenasse un miracolo burocratico, il tuo avvocato sarebbe il primo a far squillare il telefono a festa!

E ricorda, dopo il terzo “No, niente di nuovo”, la tua pazienza non sarà l’unica cosa a farsi più sottile, bensì anche il tuo portafogli inizierà ad essere un po’ più leggero per via delle chiamate che entreranno ner resoconto spese finale. 

Quindi, per ansia da aggiornamento, respira profondamente, appunta sul calendario la data dell’udienza e dedicati a qualcosa di bello.

Il tuo avvocato e il tuo conto corrente ti ringrazieranno!

REGOLA N. 9: avvocato, il conto. La giustizia non è gratis, se non vuoi sorprese, ricorda di saldare il preventivo

Il rapporto tra avvocato e cliente, quella danza raffinata tra il bisogno disperato di giustizia e la sorpresa quando arriva il conto!

Il preventivo ci spetta di diritto ma è bene ricordare che l’avvocato non vende sacchi di semola da acquistare a kg, il suo lavoro è più etereo, si pesa in complicazioni burocratiche e notti insonni.

La verità amara ma giusta e che se noi capissimo qualcosa di diritto, probabilmente non avremmo bisogno di un legale.
La nostra percezione della gravità del problema è il vero termometro.
Quindi, quando ci troviamo a pensare: “Ma dai, non sarà mica così complicato!”, ricordiamoci di tutte le volte in cui ci sembrava di avere il cielo che ci crollava addosso.

Riconosciamo quindi che la problematica era di fatto più intricata di un giallo di Agatha Christie e quando finalmente tutto si risolve e ci sentiamo come se avessimo vinto la lotteria legale ricordiamoci che il talento di dedurre, argomentare, e sventolare documenti come un maestro d’orchestra, ha un prezzo.

Dunque, paghiamo sto conto, sorridiamo e consideriamolo un investimento per la nostra tranquillità mentale.

REGOLA N. 10: l’avvocato propone un accordo? Non è una resa, ha a cuore il tuo benessere

Regola n. 10, penso la più importante.

Ascolta, quando l’avvocato suggerisce di considerare un accordo, non sta cercando scappatoie.

Pensa invece che dopo vent’anni o più di carriera, ha sviluppato un sesto senso per le cause perse nel labirinto della burocrazia legale, per le difficoltà che andrai ad affrontare e possibili tempi biblici.

Questo consiglio arriva come un regalo: è tutto per te, non per lui!
Il nostro eroe avvocato non fa mazzette con le transazioni; al contrario, potrebbe guadagnare di più trascinandoti in aule di tribunale per anni, ma invece ti vuole fuori rapidamente, con meno stress e minor spese.

No, non è un episodio di “X-Files” con complotti e segreti, potrebbe essere la migliore soluzione per il tuo caso.

Quindi, se hai dubbi, chiedi le spiegazioni ti saranno date.
Evita di lanciarti in odissee giudiziarie alla ricerca di chi promette battaglie epiche senza fine.

Ecco, con queste 10 regole hai tutte le carte in regola per costruire un rapporto professionale solido con il tuo avvocato.

Ricorda: un cliente informato e collaborativo non solo facilita il lavoro del legale, ma aumenta le possibilità di successo.

La Giustizia è una squadra: fai la tua parte e lascia il resto al talento del tuo avvocato!

Nelle prossime pubblicazioni un pò di formazione sui diritti dei clienti

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