
Si parla spesso di opportunità, in questo caso quelle opportunità che favoriscono degli sgravi fiscali a molte imprese, a volte però è difficile reperire informazioni immediate ed efficaci per poi approfondire la materia con gli esperti contabili. Di cosa parliamo?
Il credito d’imposta per tutte le attività di ricerca e sviluppo.
Che cos’è dunque questa agevolazione, questa opportunità per tutti gli imprenditori?
Il credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione emanata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico che consente a tutte le imprese di ottenere un beneficio fiscale fino al 50% di tutti costi sostenuti derivanti da queste attività.
L’incentivo è direttamente deducibile dalle imposte da versare e cumulabile con bandi e altri contributi pubblici.
NOTE
Il 29 luglio 2015 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 174) il Decreto del 27 maggio 2015 (di seguito DM), emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, recante le disposizioni necessarie all’attuazione della disciplina del credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo di cui all’articolo 3 del Decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 (cd. Decreto Destinazione Italia), interamente sostituito dall’articolo 1, comma 35 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (cd. Legge di Stabilità 2015) e poi novellato dall’articolo 1, commi 15 e 16 della Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (cd. Legge di Bilancio 2017), nonché le modalità di verifica e controllo dell’effettività delle spese sostenute a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020, le cause di decadenza e di revoca del beneficio, le modalità di restituzione del credito d’imposta indebitamente fruito. La circolare 5/E, emanata dall’Agenzia delle Entrate il 16 marzo del 2016, e la circolare 13/E, emanata dalla stessa Agenzia il 27 aprile 2017, hanno chiarito gli aspetti esecutivi legati al nuovo regime del credito d’imposta per ricerca e sviluppo.
A cosa serve?
Stimolare la spesa privata nelle attività di Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti, aumentando e garantendo la competitività futura delle imprese.
A chi si rivolge?
- Tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (imprese, enti non commerciali, consorzi e reti d’impresa), indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano.
- Imprese italiane o imprese residenti all’estero con stabile organizzazione sul territorio italiano che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo in proprio o commissionano attività di Ricerca e Sviluppo.
- Imprese italiane o imprese residenti all’estero con stabile organizzazione sul territorio italiano che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo su commissione da parte di imprese residenti
Come di accede:
- Automaticamente in fase di redazione di bilancio, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RU del modello Unico
- Sussiste l’obbligo di documentazione contabile certificata.
Cumulabile con:
Il beneficio fiscale del Credito d’Imposta derivante dall’attività di Ricerca e Sviluppo è cumulabile ad altri incentivi come:
- Superammortamento e Iperammortamento
- Nuova Sabatini
- Patent Box,
- Incentivi agli investimenti in Start up e PMI innovative
- Fondo Centrale di Garanzia
VANTAGGI
Credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, riconosciuto fino a un massimale annuo di 10 milioni di € per beneficiario, e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014.
Il credito d’imposta può essere utilizzato, anche in caso di perdite, a copertura di un ampio insieme di imposte e contributi.

Fonte dell’immagine: Scheda di sintesi Credito d’imposta per investimenti in R&S (2015-2020) Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI
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