Compensi degli avvocati, intervento della Corte di Cassazione

da | Apr 7, 2024 | Avvocati Responsabilità Professionale, IN EVIDENZA | 0 commenti

La recente Ordinanza Civile della Seconda Sezione della Corte di Cassazione del 27/10/2023, n. 29929, ha stabilito con chiarezza che le controversie relative alla liquidazione degli onorari degli avvocati, sempre più spesso per mancanza di chiarezza motivo di discordia tra avvocato e cliente, devono essere obbligatoriamente trattate e decise da un tribunale in composizione collegiale. 

Una decisione importante presa per garantire una maggiore equità e trasparenza in questa tematica legale.

L’analisi sul “caso Avv. Piero Lorusso” nell’inchiesta “SDL Centrostudi”

    Ci siamo occupati in altri articoli del profilo professionale “discutibile” a cui ci ha abituato l’avv. Piero Lorusso.

    Da ultimo, se ne è discusso parecchio sia nei forum che sui social, in occasione dell’ordinanza emessa dall’autorevole Collegio di Magistrati del Tribunale di Frosinone del 23 marzo 2023 che nel respingere l’ennesima richiesta compensi del Lorusso – mai dichiarati e mai pattuiti con il suo cliente – (così come per tutte le vittime del sistema commerciale illecito e scorretto al limite della truffa SDL Centrostudi), i Magistrati ci hanno regalato uno scorcio di eccellente giustizia derivante da approfondite indagini fatte da loro stessi all’interno della stessa causa da loro capitanata arrivando non solo a rigettare le domande del professionista per infondatezza ma anche condannando il medesimo, oltre alle spese di soccombenza anche alla più grave sanzione prevista ex art. 96, comma 3 c.p.c. (responsabilità aggravata per lite temeraria) – per mala fede e colpa grave.

    Il Tribunale di Frosinone, oltre a riconoscere l’esistenza del patto contrattuale tra SDL Centrostudi e il Lorusso ha altresì accolto la domanda avanzata dalla SDL Centrostudi srl relativamente alla penale prevista nella convenzione tra professionista e società, e per l’effetto ha condannato l’Avv. PIERO LORUSSO a versare a quest’ultima l’ulteriore importo di complessivi € 15.000,00 a tale titolo.

    Non lo abbiamo ancora fatto, e questo ci sembra il giusto post dove manifestare a questi Giudici che hanno composto il Collegio di Magistrati del Tribunale di Frosinone in questa causa di esprimere il nostro orgoglio nel congratularci con loro per il loro coraggio e impegno nel difendere la legalità.
    L’eccellente lavoro svolto durante questa azione giudiziaria che è stata corredata da una vera e propria indagine interna, immaginiamo tra centinaia di pagine da leggere con cura e attenzione, e la recente condanna dell’avvocato Lorusso sono un segnale importante della determinazione della giustizia italiana nel punire la malafede e l’abuso del sistema legale.

    É un segnale di cambiamento reale.

    Siamo grati a questi Magistrati per la loro chiarezza, determinazione, integrità e risolutezza nella lotta contro la corruzione e l’illegalità e continueremo a sostenere la loro importanza cruciale nel mantenere un sistema giudiziario equo e imparziale.

    Una riflessione in capo alle controversie in materia di compensi degli avvocati

    Vale la pena tornare sull’argomento con un’aggiuntiva riflessione: sempre sul tema di controversie in materia di compensi dei professionisti avvocati ci troviamo davanti ad un panorama dove non sempre i Giudici si sono dimostrati all’altezza del loro importantissimo compito di salvaguardia dei diritti e della Giustizia.

    Per questa affermazione, lo spunto ce lo offre l’Ordinanza Civile della Seconda Sezione della Corte di Cassazione, 27/10/2023, n. 29929 che ha consolidato il principio in base al quale le controversie in materia di liquidazione degli onorari e dei diritti degli avvocati, soggette al rito di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 150 del 2011, devono essere, si cita testualmente: “trattate e decise dal tribunale in composizione collegiale, salva la delega al singolo giudice per l’espletamento degli incombenti istruttori, sicché, ove la decisione sia deliberata in camera di consiglio da un collegio composto da giudici che non hanno assistito alla discussione della causa, si configura la violazione dell’art. 276 c.p.c., con conseguente nullità della sentenza (Cassazione civile sez. II, 03/05/2022, n.13856; Cassazione civile sez. VI, 20/12/2022 n.37292)”

    Ebbene, non si può negare che questo dispositivo alcune volte sia stato inspiegabilmente disatteso dai alcuni Tribunali, e con maggiore riferimento proprio da quelli che si sono occupati delle numerose azioni giudiziarie seriali sistematicamente promosse dall’avv. Piero Lorusso nei confronti dei suoi ex clienti aventi ad oggetto richieste di compensi manifestamente sproporzionati e, vieppiù, nemmeno dovuti, almeno per quel che riguarda la comprovata convenzione lavorativa tra il Lorusso e la SDL.

    L’avv. Piero Lorusso, ancora oggi iscritto presso l’Ordine degli Avvocati di Bari nonché ora accertato professionista convenzionato e accreditato come “esperto in Diritto Bancario” della SDL Centrostudi che oggi si trova sul Tribunale di Brescia in Sezione Fallimentare, ha aderito quindi alla convenzione con la stessa nel 2014, impegnandosi a rispettare i ridotti compensi previsti dal predetto accordo che egli stesso ha firmato in virtù dell’ importante numero di contatti procacciati dalla azienda e quindi veicolati dalla stessa a favore di questo professionista.

    Già nell’aprile del 2022 il nostro blog aveva pubblicato della documentazione interessante relativa all’esistenza del sodalizio commerciale tra l’avv. Piero Lorusso, iscritto al Foro di Bari e operativamente inserito nel contesto di Roma dalla stessa SDL con il totale benestare dell’ex magistrato Dott. Pierò Calabrò, che ha assunto la Presidenza di SDL nell’ottobre 2015 per un po’ di anni, e di Serafino Di Loreto – all’ epoca dei fatti avvocato e fondatore, insieme all’amico Stefano Pigolotti, della società bresciana.
    Per approfondimenti: “Serafino Di Loreto, Piero Calabrò e Piero Lorusso: l’armata Brancaleone di SDL Centrostudi”

    L’esistenza della convenzione professionale tra l’avv. Lorusso e la SDL Centrostudi è ora circostanza che non può essere smentita, essendo stata la stessa SDL Centrostudi a darne conferma nell’ambito del giudizio definito con l’ordinanza del 21 marzo 2023 emessa dal Tribunale di Frosinone succitata.

    L’avv. Piero Lorusso, tuttavia, nei vari giudizi promossi ha sempre disconosciuto in evidente malafede, stante l’ormai accertata esistenza della convenzione, di avere siglato tale accordo, così da ottenere giudizialmente dai propri ex clienti il pagamento di parcelle esagerate, molte volte per attività nemmeno mai svolte.

    Vari Tribunali sono stati letteralmente travolti da questa ondata di piena di provvedimenti denominati “ricorsi ex. art. 702bis c.p.c.” presentati dall’avv. Piero Lorusso verso tutti i suoi ex assistiti.

    “Analiticamente, l’articolo 702-bis del codice di procedura civile stabilisce che il rito sommario di cognizione può essere utilizzato per tutte le cause di competenza del tribunale in composizione monocratica (ossia nella maggioranza dei casi), senza alcuna limitazione di valore o di materia.”
    Fonte: Camera dei Deputati | Temi dell’attività Parlamentare. Procedimento sommario di cognizione

    Procedimenti avviati dinanzi a da Giudici in composizione monocratica che hanno alla fine accolto, integralmente o in maniera ridotta, le richieste dei compensi, pretesi dall’avv. Piero Lorusso e ciò nonostante l’aspra battaglia data dagli avvocati difensori (tutti) delle vittime che banalmente chiedevano la conversione del procedimento in quanto la vicenda avrebbe ragionevolmente richiesto una trattazione approfondita ed evidentemente anche l’ammissione della SDL Centrostudi e dei suoi vertici per verificare la narrazione dell’avv. Lorusso.

    Solo il Collegio del Tribunale di Frosinone ha affrontato con coraggio il caso ed emesso l’ordinanza, l’unica finora, almeno da ciò che ci risulta, che ha condannato aspramente l’avv. Lorusso per avere taciuto e disconosciuto tale accordo economico con SDL Centrostudi.

    Tutti gli altri Tribunali, purtroppo, sordi dinanzi alle richieste dei convenuti di chiamare in causa il terzo, ossia la Sdl Centrostudi, hanno continuato a liquidare compensi richiesti dall’avv. Lorusso, ingenti somme evidentemente indebite stante la sussistenza della convenzione, ma, cosa ancora più grave, quasi nessun Tribunale ha rispettato le disposizioni relative al rito speciale previsto per il “ricorso sommario ex. art. 702 bis”, in tema di liquidazione dei compensi professionali che fa parte di quei procedimenti che prevede la discussione della causa dinanzi ad un Collegio e non ad un Giudice Monocratico.
    Perché ciò sia avvenuto è lecito chiederselo, e forse meriterebbe una ancor più approfondita riflessione sui motivi per i quali i cittadini nutrono sempre più spesso nutrono un sentimento di sfiducia verso la Giustizia

    Quello che è sicuro è che da tutto questo le vittime dell’ingegnoso sistema creato da SDL Centrostudi – restano vittime anche del sistema giustizia che a sua volta li ha eletti a martiri sacrificali , lasciandoli completamente inermi di fronte alle incessanti azioni dell’avv. Lorusso che non ha certo indugiato ad investirli di Decreti Ingiuntivi e Denunce Penali.

    L’intervento della Corte di Cassazione

    E allora cosa non sta funzionando?

    Quanto è forte il rammarico di vedere che tutto ciò sia avvenuto sotto lo sguardo inerme di Giudici delle Sezioni Civili investiti da lustri dei “ricorsi ex. art. 702bis c.p.c.” depositati dall’avv. Lorusso, sotto gli occhi dei Pubblici Ministeri che mai ad oggi hanno approfondito/indagato su tale enorme mole di contenziosi economici nonostante le numerose opposizioni presentate in sede civile sui Tribunali, collegate alle Denunce Penali sporte dalle stesse vittime, e sotto gli occhi del Consiglio di Disciplina degli Avvocati di Bari a cui si sono rivolti mediaì’nte esposto i poveri malcapitati soggetti aggrediti da parcelle spropositate dell’avv. Lorusso per segnalarne il grave operato, ordine professionale che dal 2015 ad oggi è rimasto del tutto inattivo.

    Ciò posto, in buona fede e trasparenza ci si sarebbe quantomeno aspettati da parte dell’Ordine Disciplinare una banale sospensione alle funzioni ordinarie legate alla professione forense del controverso avv. Lorusso, fino al momento di fare chiarezza e/o fino al momento in cui l’ordine avesse concluso le proprie indagini.
    Ciò non è avvenuto e ancora l’Ordine di Disciplina si trincera dietro un opaco e stretto silenzio, mi viene da dire (io lo dico, io Deborah) un silenzio che potrebbe essere strategia studiata appositamente per demandare la responsabilità delle decisioni alle Procure.

    Per ciò che riguarda invece le procedure civili, secondo il principio ribadito dalla Suprema Corte con la pronuncia n. 29929/2023, nell’ipotesi in cui tale passaggio venga disatteso (per il caso Lorusso ahimè quasi sempre) l’ordinanza emessa a definizione del procedimento ex art. 702 bis c.p.c. è viziata di nullità.

    Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno questa è una ottima notizia, ma se vogliamo valutare l’evento nella realtà, quei cittadini che hanno già versato i compensi all’avv. Lorusso difficilmente rivedranno i loro soldi, in quanto oggi, il tempo passato gli ha concesso di spogliarsi di tutto.

    Oltre il danno quindi la beffa per centinaia di cittadini italiani che non solo si sono ritrovati il proprio ex difensore come controparte scorretta e disposta a tutto pur di ottenere compensi non dovuti per attività svolte in modo ingannevole (creando poi gravi danni per tutte le cause contro le banche concluse con sentenze disastrose), ma non hanno potuto neppure riporre fiducia in chi è deputato a fare Giustizia.

    Ad oggi non possiamo ignorare che questo avvocato risulta indagato dalla Procura di Roma e di Latina per numerose fattispecie di reato e che di recente è stato anche disposto un doppio sequestro preventivo per ipotesi di reato di riciclaggio, come risulta dalle recenti notizie di cronaca.
    Fonte: Corriere di Roma | “Piero Lorusso ha raggirato i creditori»: sequestrata una società dell’avvocato-stalker”

    La domanda allora è: “Per quanto ancora potremo tollerare l’apatia delle Autorità preposte alla tutela dei cittadini senza riflettere sul fatto che questa è divenuta una costante critica nella nostra vita quotidiana?
    Questa inspiegabile inattività va sempre di più a causare conseguenze civili disastrose, crea povertà e svuotamento di valori sociali – cittadini in crisi e senza tutela”

    Grazie Collegio dei Magistrati di Frosinone, grazie per aver saputo fare la differenza.

    Corte di Cassazione Sez. II° n. 29929 del 27/10/23

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